venerdì 20 luglio 2012

"L' ho visto con i miei occhi!"


*premessa: i concetti qui sotto elencati sono riportati semplicisticamente per non tediare la lettura: non credo avreste gradito una mattonata di una cinquantina di pagine parlando di neurologia, oculistica, etc etc.
Me ne scuso in anticipo coi puristi...segnalate eventuali miei errori nei commenti...sono graditi.

Molte volte si dimentica totalmente che come tutti i sistemi chiusi noi non percepiamo veramente noi stessi.
"Quello" che sta guardando il monitor ora, mentre comanda le sue dita, scrivendo sul blog non sono "io" (si parla di percezione "corporea")....ma il mio cervello.
Io sono il cervello. E' la sede di quello che sto pensando prima di scrivere, il movimento delle dita è comandato da qui, è conseguente al mio ordine.
Il resto del mio corpo è un hardware biologico un po' sovrappeso, formato da gruppi di sensori diversificati, che conoscete molto bene.
Insomma percepite (come me) il sistema per intero: ma non dove siete "veramente"...nella scatola cranica.
Ma parliamo solo di "ottica" legata a questo concetto. 
(Se la rivelazione precedente sul nostro sistema chiuso vi ha sconvolto,
lo dico per i newagisti, fate una pausa.)



Il nostro sistema visivo ad esempio è soggettivo: noi percepiamo a fuoco solo la zona dove puntiamo direttamente gli occhi. Il resto è sfocato, e ricostruito TOTALMENTE dal cervello con le informazioni prese dai movimenti rapidi dell' occhio (non sta fermo: non lo percepite muoversi).
Potete verificarlo guardando il viso di una persona a 5mt da voi: non distogliete lo sguardo dal viso e chiedete alla persona di aprire le dita della mano destra...quante vuole, a caso.
Finchè non puntate lo sguardo direttamente sulla mano dell' amico non saprete contare le dita aperte.

Oltre a questo, tutte le informazioni visive vengono passate al cervello, che oltre a costruirvi la vista periferica svolge anche la funzione d' interpretare ciò che vedete: il cervello INTERPRETA.

E' il meccanismo che potete riscontrare palesemente quando vedete un coniglio in una roccia, un nuvola, una lastra di ferro arrugginita: pareidolia. Il cervello continua ad interpretare e a sottoporre tutte le immagini a raffronto con quanto ha in memoria: una bella selezione di quello che vediamo viene effettuata in questo momento.
Se non serve, viene scartato. Se non è utile viene scartato, se invece serve per quello che dobbiamo fare viene sottoposto ad analisi ancora più rigorose e tenuto in memoria.
Potete fare il seguente test per verificarlo: contate i palleggi della squadra BIANCA.


Capito il concetto? 13 palleggi, ma non avete visto l' orso che ballava come M.J.

Non vediamo realmente ciò che ci circonda ma una selezione accurata di quello che "noi" pensiamo sia utile al nostro bisogno.

Ma non è finita: alla fine della giornata andate a dormire: il cervello (noi!) non smette mai di lavorare anche a riposo. Entra in funzione la "regia": durante il sonno le informazioni vengono ELABORATE. Non copiate, ma elaborate, i suoni i colori e gli odori vengono "montati assieme e messi in memoria se servono (ad esempio il mazzo di fiori consegnato dal fidanzato, con sottofondo musicale: un ricordo che verrà scatenato semplicemente odorando una rosa, anche tra 10 anni) oppure scartati se inutili o sgraditi (il passaggio del camion dell' immondizia con lo netturbino che offende divinità apache gridando "deehhookhannmèsètacàlammèrd").

E vengono cambiati, i ricordi non sono veramente ciò che abbiamo visto, ma una rielaborazione "artistica" non oggettiva (ricordate: abbiamo una vista soggettiva!).

L' accuratezza del riportare dei fatti vissuti la sera prima ad esempio sarà un frullato dall' interazione con altre persone, con i parametri visivi (e degli altri sensori corporei), con i propri ricordi precedenti di raffronto e\o da esempi sensoriali del proprio bagaglio personale.

Tenetene sempre conto quando a distanza di ore, giorni o settimane, o anche anni o mesi, qualcuno vi dice:
"l' ho visto con in miei occhi!"

Vi lascio con lo splendido video dei The Whitest Boy Alive, Golden Cage.






5 commenti:

Mauro ha detto...

Ottimo articolo, bravo.

C'è solo da aggiungere che quanto vale per il "l'ho visto con i miei occhi" altrettanto vale per il "l'ho sentito con le mie orecchie".

Saluti,

Mauro.

Nessuno ha detto...

Si, bell'articolo.
Solo un appunto linguistico: non era un gorilla, era un orso ("moonwalking bear").
Ma forse tu hai visto un gorilla. ;-)

Frankowsky ha detto...

Nel secondo video c'è un grave errore:
tra gli oggetti che esistono solo in un disegno bidimensionale ma non possono esistere nel mondo reale mette anche in nastro di Moebius! Io li costruivo già alle medie per impressionare i compagni! :D

Skure ha detto...

Nessuno:
GIUSTO! REFUSO SISTEMATO, GRAZIE!

Frank:
Esatto pure qui, non lo avevo notato! Grazie anche a te!

Davide ha detto...

questo dovrebbe far riflettere sul valore delle varie testimonianze a cui si da credito troppo in fretta